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Data Pubblicazione: lunedì 21 marzo 2016
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Renzi prova a conquistare gli elettori con una riforma sulle pensioni

In vista delle elezioni che si terranno a giugno, il primo ministro Matteo Renzi tenta il “colpaccio”, offrendo due nuove riforme che possano risultare appetibili al popolo italiano. La prima riguarda il bollo auto, ma non è certo che questa possa entrare in vigore entro quel mese. Mentre la seconda, che potrebbe avere un valore ancora più significativo per i cittadini, riguarda il tema delle pensioni. Ma vediamole nei dettagli.

Dopo il metodo che aveva escogitato nel 2014 per guadagnarsi il voto degli italiani, ovvero gli 80 euro in più sullo stipendio, l’attuale presidente del consiglio, Matteo Renzi, sta già pensando a nuove maniere per farsi rieleggere.

Ha pensato bene, così, con il contributo di Tommaso Nannicini, alla possibilità di coinvolgere la tassa sul bollo auto, che si dimostra una delle più scomode per gli italiani. Il sottosegretario non è, però, convinto che questa riforma possa uscire per il mese di giugno, con una prospettiva autunnale, pensando, comunque, di iniziare ad avviarla con un piccolo intervento e terminarne successivamente il completamento.

Un’altra riforma a cui hanno pensato è quella riguardante le pensioni, che potrebbe concedere a milioni di italiani di ritirarsi in anticipo. Questa consisterebbe, infatti, nel poter andare in pensione a partire un’età di 62 anni, con 35 di contributi.

Il problema che bisogna accurare è un eccessivo numero di italiani che potrebbe usufruire di questa nuova legge, portando, così, lo Stato a dover concedere dei costi aggiuntivi. Ci sono, quindi, alcune cose ancora da sistemare, ma se tutto fila liscio potrebbe esserci una svolta per i lavoratori ultrasessantenni.

Si tratta di due novità “pesanti” che riguardano gli italiani. L’obiettivo di Renzi, oltre che quello di essere ovviamente eletto alle prossime elezioni di giugno, è anche quello di dare a tutti delle leggi migliori, più giuste. Ovviamente, non sono mancate, e non mancheranno, le critiche da parte degli avversari politici.

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